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July 30, 2025

Vibe coding: perché non basta più sapere usare i tool no code

Scopri il vibe coding: l'evoluzione del no code dove l’AI esegue e l’umano guida. Per creare soluzioni strategiche, non solo strumenti.
Vibe coding

Conoscere gli strumenti no code non è più sufficiente. La vera differenza la fa il modo in cui li si utilizza. È qui che entra in gioco il vibe coding: un nuovo approccio alla creazione digitale, nato dall’incontro tra intelligenza artificiale, mindset creativo e strumenti no code.

Cos’è il vibe coding?

Il vibe coding è un approccio collaborativo alla creazione di soluzioni digitali. Non è programmazione nel senso classico, né semplice assemblaggio di componenti. È un processo in cui si guida l’AI attraverso prompt iterativi, si testa, si riflette, si modifica. Il codice diventa il risultato di un dialogo continuo tra umano e macchina.

Non si tratta solo di "usare i tool", ma di entrare in sintonia con essi, di orchestrare tecnologie diverse per arrivare al risultato migliore.

Tool vs. mindset

Il panorama no code e AI offre centinaia di strumenti. Ma la vera domanda è: cosa ne facciamo?

Il vibe coding è un cambio di paradigma: dalla padronanza dello strumento alla costruzione di un metodo. Serve:

  • chiarezza nell’obiettivo,

  • capacità di spezzare i problemi in micro-task,

  • intuizione creativa per guidare i prompt,

  • spirito critico per valutare i risultati.

Non conta quanto è potente il tuo strumento se non sai cosa vuoi costruire davvero.

L’intelligenza artificiale ha bisogno di guida

Oggi l’AI può generare codice, suggerire automazioni, costruire interfacce. Ma resta uno strumento: esegue, non decide. Il vibe coding valorizza il ruolo umano come direttore creativo, che guida, corregge, affina. E, soprattutto, sente quando qualcosa funziona (o stona).

Vibe coding nelle aziende: perché conta

Per le imprese, questo approccio rappresenta un salto di qualità:

  • Prototipazione rapida senza aspettare lo sviluppo tradizionale.

  • Maggiore controllo su processi e flussi, anche da parte di team non tecnici.

  • Crescita continua, grazie alla possibilità di testare e iterare in tempi brevi.

  • Empowerment dei team, che possono creare soluzioni interne, su misura.

Il vibe coding non è solo una skill tecnica. È una forma mentis che rende le aziende più agili, indipendenti e innovative.

Cosa serve per iniziare?

  1. Una cultura della sperimentazione.

  2. Tool come AI Studio, n8n, Replit o Bubble.

  3. Una guida strategica: definire cosa costruire, perché, con quali metriche.

  4. La consapevolezza che il processo conta tanto quanto il risultato.

Il vibe coding è l’evoluzione del no code. 

Non più semplici costruttori di tool, ma creatori di logiche intelligenti, capaci di collaborare con l’AI per trasformare le idee in sistemi funzionanti.

Nel futuro digitale, chi saprà dialogare con la tecnologia, e non solo usarla, avrà un vantaggio competitivo.

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